Arrendersi all'ineluttabilità del destino, significa aver perso la battaglia di oggi, non la guerra di domani...
martedì 25 maggio 2010
sabato 15 maggio 2010
L'ascendente e....la maschera?

Questo è un gran sollievo: pur essendoci migliaia di persone con lo stesso segno, la loro diversità dipende dai molti fattori che compongono il loro quadro astrale.
Uno di quegli aspetti è particolarmente importante: l'ascendente.
Sui libri di astrologia normalmente si legge che l'ascendente, ovvero il segno che sorge all'orizzonte nel momento della nascita e cuspide della prima casa astrologica, rappresenta l'immagine di noi che viene mostrata agli altri. Il modo di apparire e l'impressione che diamo agli altri è determinata dal nostro ascendente. Contemporaneamente rappresenta il modo in cui una persona vede e affronta la vita . Il segno in cui cade l'ascendente - e i pianeti che si trovano nella prima casa - influenzano il nostro carattere e determinano le nostre aspettative, il modo di agire, la personalità e anche l'aspetto fisico.
Sebbene sia così importante l'ascendente non è ciò che siamo ma ciò che sembriamo... Questa cosa mi ha fatto riflettere molto quando ho iniziato ad accostarmi all'astrologia.
L'aspetto che più mi colpisce è che un elemento così importante e determinante per il carattere e la personalità, altro non è che una maschera...ciò che siamo veramente è infatti determinato dall'io, ovvero dal nostro sole. Nella società, tutti i giorni noi sperimentiamo ruoli diversi indossando molte maschere differenti. Nello stesso tema natale, infatti, ogni casa è occupata da un segno zodiacale- almeno quasi sempre- il che vuol dire che nei diversi settori da esse rappresentati noi ci esprimiamo ogni volta con modalità diverse.
Per fare un esempio si può pensare a una 7a casa nel segno dei gemelli: ci permetterà di essere "civettuoli" e un pò superficiali nel settore delle relazioni; introdurrà elementi di versatilità, leggerenza, novità allontanando il rischio di un rapporto noioso, ma potrebbe al contempo portare a una pluralità di relazioni diverse.
Così pure avere una seconda casa nel segno del sagittario vorrà dire che nel settore delle risorse economiche e della sicurezza si agirà in modo avventuroso: si tenderà a considerare poco importante l'accumulo di denaro e si vivrà con poche certezze di fondo considerando questi aspetti solo da un punto di vista "filosofico".
Eppure l'ascendente è una maschera particolare... è quella che indossiamo più spesso, è la nostra preferita; è indossata talmente tanto spesso che il più delle volte è ciò che noi crediamo di essere e in molti casi l'ascendente ha una forza tale da sovrastare perfino "il vero io". L'ascendente ci permette di recitare la nostra parte preferita, è il personaggio che vorremmo essere, il nostro scudo, la nostra parte più riuscita, il nostro alter ego anche se quello che sembriamo non è ciò che siamo in realtà....
Si dice che l'ascendente rispecchi soprattutto la prima parte della vita di una persona lasciando spazio al vero sè solo più avanti, quando con il passare degli anni la natura più autentica dell'essere umano riesce a farsi strada e imporsi nel mondo, solo allora la forza dell'ascendente diminuisce e la maschera può finalmente cadere.
Esso rappresenta una corazza di cui spesso non si riesce a fare a meno...e del resto questo è il suo fascino... Come diceva Pirandello in Sei personaggi in cerca d'autore:
"Un personaggio, signore, può sempre chiedere a un uomo chi è. Perchè un personaggio ha sempre una vita sua, segnata di caratteri suoi, per cui è sempre 'qualcuno'. Mentre un uomo, un uomo così in genere, può non essere 'nessuno' ".
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domenica 9 maggio 2010
Un'esperienza rivelatrice...

Oggi scrivo di un argomento al quale non mi ero mai interessata fino ad oggi.
Un'amica mi ha invitato questo pomeriggio, ad una festa presso la sua associazione dove, solo per la giornata di oggi, si poteva effettuare una seduta prova di shiatsu.
Ero molto curiosa perchè ho sempre sentito parlare dei benefici di questo tipo di massaggio ma non lo avevo mai provato, per cui ho deciso di scrivere il mio nome in lista per prenotare la seduta.
Quando è arrivato il mio turno, il terapeuta mi ha spiegato cos'è lo shiatsu e qual è la filosofia che ne è alla base. Conoscevo per grosse linee questo tipo di massaggio ma non sapevo che ad ogni punto del corpo sul quale viene esercitata la pressione, corrisponde un riflesso dello stato d'animo e dell'umore di una persona.
Il terapeuta mi ha spiegato che a seconda delle zone del corpo dove si riscontra più morbidezza o più durezza, si può stabilire cosa sta cercando di comunicarci il nostro corpo riguardo una specifica situazione che stiamo vivendo.
Secondo la tecnica più diffusa in occidente, lo stile Masunaga, l'organismo deve essere riequilibrato in tutte le sue funzioni, se l'equilibrio manca infatti questo è causa di patologie che si riversano anche sullo stato emotivo.
Il terapeuta mi ha detto che dopo il massaggio, mi avrebbe spiegato quali punti del mio corpo risultavano più "bloccati" e avrebbe quindi spostato l'attenzione dai sintomi alle cause, per trovare la strada migliore per risolverli.
Il massaggio è durato 15 minuti circa, la parte successiv ainvece è durata più a lungo.
Mi aspettavo di avere un resoconto sul mi stato muscolare, ma non immaginavo che il terapeuta sarebbe stato in grado di collegare le mie contratture fisiche alle situazioni che sto vivendo con una simile precisione!!!
La cosa mi ha sbalordito! E' stato perfettamente in grado di parlarmi di un blocco emozionale che so essere dovuto a una situazione incresciosa che da tempo cerco di lasciarmi alle spalle, ma era come se conoscesse i miei problemi non solo fisici ma anche emotivi: mi ha anche saputo dire con precisione quali sono gli stati d'animo che mi vengono provocati più spesso da questa situazione che sto vivendo.
E' stata veramente un'esperienza rivelatrice e utile, la consiglio caldamente a tutti.
Una cosa che mi ha detto, l'ho riscontrata anche nell'ultimo libro che sto leggendo: "Spesso abbiamo bisogno che siano gli altri a farci vedere l'ovvio che è sotto i nostri occhi, semplicemnte perchè non siamo pronti a vederlo anche se il nostro corpo ci avverte in ogni modo".
Mi ha fatto riflettere molto....
venerdì 7 maggio 2010
Vedessi com'è grande il pensiero del mare

Vedessi com'è grande il pensiero del mare
dove il mio dolce amore oggi è andato a pescare.
Vedessi com'è grande la vela del pensiero
eppure sono sola come un vecchio mistero.
Vedessi che coralli ci sono in fondo al mare
e lui non mi ha pescato perchè doveva andare.
Vedessi come piango un pianto universale
un amore così bello non doveva far male..
(Alda Merini)
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sabato 1 maggio 2010
La Fame Di Camilla - Buio e Luce
Fingerò di non pensarti, mentre fingi di non voler più me...
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