Cos'è che rende felici? Cosa invece ci rende infelici?
Perchè la stragrande maggioranza delle persone vive rincorrendo la felicità, lotta per ottenerla e quando ci riesce essa non sembra bastare e dura sempre così poco?
Perchè essere felici, se per esserlo si finisce per vivere da infelici?
Mi sono posta queste domande diverse volte, spesso la risposta è banale.
La maggior parte dei problemi dell'essere umano ha delle risposte semplici: l'ovvietà, pur essendo sotto i nostri occhi, è talmente ovvia che non riusciamo a vederla.
Restiamo come sbalorditi quando, di colpo, ci coglie.
Uno dei miei telefilm preferiti è "Grey's Anatomy", spesso le riflessioni all'inizio e alla fine del telefilm mi fanno pensare. L'ultimo episodio che visto intitolato "Persone felici", mi ha fatto pensare proprio alla felicità. Le riflessioni erano pressapoco queste:
E' convinzione comune che pensare positivo contribuisca a vivere una vita più sana e più felice. Da bambini ci dicono di sorridere, essere allegri e fare la faccia contenta. Da adulti ci dicono di considerare il lato positivo, essere ottimisti e vedere il bicchiere mezzo pieno. Ma a volte la realtà ostacola la nostra capacità di interpretare una parte allegra: la salute può non assisterti, il fidanzato tradirti, gli amici deluderti. E' in quei momenti che vuoi solo la realtà, smetterla di recitare ed essere te stesso: vero, spaventato e infelice.
Chiedete alla gente cosa vuole di più dalla vita, la risposta è semplice: essere felici. Forse è questa aspettativa però, il desiderio di essere felici, ad impedirci di esserlo. Forse più cerchiamo e vogliamo uno stato di beatitudine, più questo ci confonde al punto da non riconoscerci più. Invece continuiamo a sorridere e basta sforzandoci di apparire felici come vorremmo essere, finchè alla fine la verità ci colpisce: la felicità è sempre stata lì. Non nei nostri sogni o nelle speranze ma in ciò che conosciamo, che è confortevole, familiare.
Sono riflessioni sconcertanti nella loro banale verità, tuttavia mi chiedo: e quando la realtà ci colpisce troppo tardi? Oppure, se non riusciamo a vedere che la felicità è sempre stata lì?
Siamo destinati a convivere con il desiderio di felicità in un corso di eventi che si ripetono incessantemente come in un sistema autopoietico che riproduce ogni volta le condizioni della sua esistenza? Oppure un miracolo, presto o tardi, illuminerà la strada consentendoci di vedere ciò che è sempre stato sotto i nostri occhi?
E soprattutto...accadono i miracoli?